Se scrivi su un pezzo di carta un segreto e lo inserisci nella cavità di un albero, quest’ultimo se ne farà carico e lo conserverà al tuo posto. Margherita ricorda di averlo letto da qualche parte
Non è sicura, per la verità, che si tratti di un ricordo. Le storie che legge e quelle che inventa nella sua testa spesso finiscono per confondersi, come accade con gli acquarelli quando i colori sono troppo diluiti e i contorni delle figure si perdono. In ogni caso, l’idea di consegnare il suo fardello a un albero le sembra un’ottima soluzione per liberarsene.
Osserva le sue amiche che giocano a palla avvelenata in uno spiazzo di fronte al bosco. Lei non se la sente di unirsi a loro. La sua amica, Nadia, le ha confidato un segreto e le ha chiesto di non rivelarlo a nessuno. Mantenerlo, tuttavia, diventa sempre più difficile: le ingombra i pensieri e le appesantisce il cuore. Raccontarlo a qualcuno non solo infrangerebbe la promessa, ma solleverebbe un putiferio. Nadia dovrebbe confidarsi con la maestra, ma l’amica si vergogna troppo. Farlo al suo posto è fuori questione.
Margherita è convinta che, trovando il modo di condividere il segreto con qualcun altro, si sentirà meglio e non ci penserà più così tanto. L’albero le sembra il confidente più silenzioso.
Rinfrancata da quella possibilità, si mette lo zaino in spalla e si addentra nella boscaglia.
Dopo qualche minuto di cammino, individua l’albero che fa al caso suo. Le numerose increspature nella corteccia lo fanno sembrare molto vecchio. Sotto due protuberanze che le ricordano delle palpebre legnose, si apre una fessura orizzontale, abbastanza piccola da impedire a qualche scoiattolo di farci il nido. Strappa un pezzo di carta da un quaderno, ci scrive il suo segreto, lo piega con cura e lo inserisce nella crepa. Un alito di vento le accarezza il viso e, per un attimo, Margherita ha la sensazione che l’albero acconsenta a diventarne il custode.
Forse si tratta di suggestione, ma ora si sente più leggera.
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